martedì 23 ottobre 2012

un anno ....

Ciao Marco ti ho voluto ricordare cosi'....
Il Corriere Romagna la pubblicata........

mercoledì 9 maggio 2012

La mia Storia

Questo racconto è di Enrico papà di Tommaso:
Il Pianeta delle Pesche Questa è la storia di un pianeta dove tutti coltivavano pesche, ogni abitante aveva uno o più alberi di pesche. Gli alberi erano tutti allineati e i rami messi nella stessa direzione, quando era primavera gli alberi in fiore sembravano una nuvola rosa e l’ordine perfetto regnava nel grande pescheto. Ma fra tanti c’era l’albero dell’agricoltore scontroso, che era strano, infatti aveva un solo fiore, e aveva i rami che andavano da ogni parte ma mai nella giusta direzione, in tanto ordine stonava, e tutti pensavano che sarebbe stato meglio se non ci fosse stato. Qualche agricoltore guardandolo rideva un poco magari non facendosi vedere. Quando venne l’estate e i frutti erano maturi tutti gli agricoltori presero grandi ceste per raccogliere gli abbondanti frutti dei loro alberi. Tutti tornarono con le ceste piene tranne l’agricoltore scontroso nella sua cesta c’era un solo piccolo frutto. Tutti gli altri agricoltori guardarono con stupore quella cesta quasi vuota e si chiesero : ”come farà a mangiare? che sfortuna!”, ma il loro pensiero successivo fu :”speriamo che non accada anche a me il prossimo anno” e così gli agricoltori che avevano raccolto molte pesche decisero di creare un profondo fosso fra i loro alberi e quell’albero che faceva solo un frutto. Poi lo riempirono di acqua creando un canale in modo che fosse impossibile che gli alberi si contaminassero. Dopo questo grande lavoro tutti gli agricoltori andarono nelle loro case a mangiare gli abbondanti raccolti. Senza avere timore di non mangiare ingoiarono molte pesche quasi come se non avessero valore e alla fine per quanto avessero mangiato moltissimo non riuscivano a sfamarsi completamente e rimasero tutti con un po’ di fame. Invece l’agricoltore scontroso usci da casa completamente sfamato e si mise subito ad accudire il suo albero, gli altri agricoltori erano troppo impegnati a cercare qualcos’altro da mangiare per notare questo particolare, solo qualcuno lo notò ed incuriosito incomincio a chiedersi come mai l’agricoltore scontroso non cercava altro mangiare. Alla fine l’agricoltore curioso non resistette più, prese una barca attraversò il canale e andò dall’agricoltore scontroso per cercare di conoscere il suo segreto. L’agricoltore scontroso all’inizio fu molto sospettoso e poco gli voleva dire del suo segreto fu così che all’agricoltore curioso venne l’idea di rischiare il suo albero e lo fece portare proprio vicino all’albero che faceva un solo frutto. I due agricoltori allora fecero amicizia e ben presto l’agricoltore scontroso fece assaggiare una piccola fettina del suo frutto all’agricoltore curioso. Fu così che finalmente il segreto fu svelato il frutto era buonissimo ed infondeva una grande energia era quasi miracoloso. Allora l’agricoltore curioso decise di fare un innesto fra il suo albero e l’albero da un solo frutto e venne fuori un albero bellissimo con tanti frutti tutti saporiti come quelli dell’albero da un solo frutto che infondevano la stessa energia. A quel punto tutti gli altri agricoltori visto il meraviglioso albero decisero di scoprire anche loro il segreto e molti attraversarono il canale, poi vi costruirono ponti ed infine decisero di prosciugarlo perché non c’era più motivo di dividere i loro alberi. Solo pochi agricoltori rimasero nella loro convinzione che fosse sbagliato avvicinarsi all’albero con un solo frutto ma restarono con pochi frutti e anche meno saporiti. Tutti gli alberi che avevano avuto l’innesto con l’albero che faceva un solo frutto diventarono alberi sempre più belli e l’albero che faceva un solo frutto iniziò a fare qualche frutto in più ma tutti facevano frutti con un contenuto meraviglioso. Fu così che l’albero con un solo frutto migliorò in modo evidente tutti i frutti del pianeta grazie alla curiosità di un agricoltore e alla disponibilità di un altro di condividere il suo segreto. Se incontri una persona con autismo sii curioso cerca di conoscere il segreto suo e della sua famiglia sarai un protagonista attivo di una società migliore e avrai aiutato lui e la sua famiglia a condividere il loro prezioso segreto.

ogni giorno....

e poi cè quella persona..che riesce a regalarti un pò di ossigeno.....anche solo con lo sguardo grazie grazie

lunedì 30 gennaio 2012

Nostalgia

oggi è uno di quei giorni.....dove ti scorrono davanti tante di quelle immagini di tempi passati nella spensieratezza....che bello......è quando anche solo una canzone ti può per qualke istante farti pensare che la vita è stata bella.....

"respiri piano per non far rumore......"

poi torni come di colpo alla realtà......

Ti saluto.....
CIAO FRANCESCO
la tua vita non è stata inutile.......
non devi scusarti per quello che hai fatto......
ci hai fatto capire.....che siamo noi che dobbiamo cambiare .......
non voi.....il vostro mondo è meraviglioso...puro..incontaminato.....
CIAO STELLA!!!!!!

lunedì 16 gennaio 2012

cosa vorrei dirti.....

SONO AFFETTO DA AUTISMO,
ECCO CHE COSA CHE MI PIACEREBBE DIRTI
1. Aiutami a capire, organizza il mio mondo ed aiutami ad anticipare quello che succederà. Dammi ordine,
struttura, non il caos.
2. Non ti angosciare per me, perché anch’io mi angoscio, rispetta i miei ritmi. Avrai sempre l’opportunità di
relazionarti con me se capisci i miei bisogni e la mia maniera così particolare di capire la realtà. Non ti
buttare giù, è normale che io vada sempre avanti.
3. Non mi parlare troppo, né troppo velocemente. Le parole non sono “aria” che non pesa come a te: per
me possono essere un carico molto pesante. Molte volte non sono il miglior modo di rapportarsi con me.
4. Come gli altri bambini, gli altri adulti, ho bisogno di condividere il piacere e mi piace fare bene le cose,
anche se non sempre ci riesco. Fammi sapere in qualche modo quando le ho fatte bene e aiutami a farle
senza errori. Quando faccio troppi errori, mi succede come a te, mi irrito e finisco per rifiutarmi di fare le
cose.
5. Ho bisogno di più ordine di te, di capire in anticipo le cose che mi accadranno. Dobbiamo patteggiare i
miei rituali per convivere.
6. Per me è difficile capire il senso di molte delle cose che mi chiedono di fare. Aiutami tu a capire. Cerca di
chiedermi di fare delle cose che abbiano un senso concreto e decifrabile per me. Non permettere che mi
annoi o che rimanga inattivo.
7. Non mi invadere eccessivamente. A volte voi persone “normali” siete troppo imprevedibili, troppo
rumorosi, troppo stimolanti. Rispetta le mie distanze, ne ho bisogno, ma non mi lasciare solo.
8. Quello che faccio non è contro di te; se mi arrabbio, mi faccio del male, distruggo qualcosa o mi muovo
in eccesso, è perché è difficile capire o fare quello che stai chiedendo. Già faccio fatica a capire le
intenzioni degli altri, quindi non attribuirmi delle cattive intenzioni.
9. Il mio sviluppo non è assurdo, anche se è difficile da capire. Ha una sua logica. Molti dei comportamenti
che voi chiamate alterati sono il mio modo di affrontare il mondo con questa mia speciale maniera di
essere e di percepire. Fai uno sforzo per capirmi.
10. Voi siete troppo complicati. Il mio mondo non è né complesso né chiuso, anche se ciò ti sembra strano.
Il mio mondo è talmente aperto, senza veli né bugie, così ingenuamente esposto agli altri, che sembra
difficile da capire. Io non abito in una “fortezza vuota” ma in una pianura talmente aperta che può
sembrare inaccessibile. Sono molto meno complicato di voi persone “normali”.
11. Non mi chiedere di fare sempre le stesse cose, non esigere sempre la solita routine. Non diventare
autistico per aiutarmi, sono io l’autistico !!
12. Non sono soltanto un’autistico, ma sono anche un bambino, un adolescente, un adulto. Condivido molte
delle cose dei bambini, degli adolescenti e degli adulti che voi chiamate normali. Mi piace giocare,
divertirmi, voglio bene ai miei genitori, sono contento se riesco a fare bene le cose. Ci sono molte più
cose che ci possono unire che non dividere.
13. E’ bello vivere con me. Ti posso dare tante soddisfazioni, come le altre persone. Ci può essere il
momento in cui io sia la tua migliore compagnia.
14. Non mi aggredire chimicamente. Se ti hanno detto che devo prendere dei farmaci fammi controllare
periodicamente da uno specialista.
15. Né i miei genitori né io abbiamo colpa di quello che mi succede. Non ce l’hanno nemmeno i
professionisti che mi aiutano. Non serve a niente darsi le colpe l’un con l’altro. A volte le mie reazioni e i
Associazione “Un Futuro Per l’Autismo” –Onlus
Sono affetto da autism o 2
miei comportamenti possono essere difficili da capire e da affrontare, ma non è colpa di nessuno. L’idea
di colpa produce soltanto sofferenza, ma non aiuta.
16. Non mi chiedere in continuazione di fare cose che io non sono capace di fare. , ma chiedimi invece di
fare cose che io sono in grado di fare. Aiutami ad essere più autonomo, a capire meglio, a comunicare
meglio, ma non mi dare aiuto in eccesso.
17. Non devi cambiare la tua vita completamente perché convivi con una persona autistica. A me non serve
che tu ti senta giù, che ti chiuda in te stesso, che ti deprima. Ho bisogno di essere circondato da stabilità
e di benessere emozionale per sentirmi meglio.
18. Aiutami con naturalezza, senza che diventi un’ossessione. Per potermi aiutarmi devi avere anche tu dei
momenti di riposo, di svago, di cose tue. Avvicinati a me, non te ne andare, ma non ti sentire costretto a
reggere un peso insopportabile.
19. Accettami così come sono, non mettere condizioni al tuo accettare che io non sia più autistico, lo sono.
Sii ottimista ma senza credere alle favole o ai miracoli. La mia situazione normalmente migliora anche se
non si potrà parlare di guarigione.
20. Anche se per me è difficile comunicare e non posso capire le sfumature sociali, ho dei pregi rispetto a
voi che vi considerate “normali”. Per me è difficile comunicare, ma non inganno. Non ho doppie
intenzioni né sentimenti pericolosi. La mia vita può essere soddisfacente se semplice ed ordinata,
tranquilla, se non mi chiedi in continuazione di fare solo cose che sono difficili per me. Essere autistico è
un modo di essere, anche se non è quello normale, la mia vita di autistico può essere così bella e felice
come la tua che sei “normale”.